La Biblioteca Antica – luogo della memoria ricco di atmosfera – vanta un ricchissimo patrimonio, il cui primo nucleo risale all’antico Convento dei frati francescani minori, successivamente arricchitosi di numerose donazioni, diverse per datazione, provenienza e materie trattate ed effettuate nel corso dei secoli da personaggi illustri, famiglie nobili pontremolesi, ricercatori e studiosi.
L’attuale patrimonio librario che include – oltre a numerose cinquecentine – anche preziosi incunaboli, permette di ripercorrere le tappe più significative della storia della stampa e conoscere i molteplici aspetti della produzione e della percezione del manufatto-libro attraverso l’attività dei maggiori tipografi del tempo.
Servizi:
- Consultazione Fondo Antico e fondo Storia locale
- Accesso a Internet
- Servizio di riproduzione interno alla Biblioteca
- Supporto alla ricerca individuale e reference bibliografico
- Tirocini formativi universitari
- Laboratori didattici rivolti a Istituti di ogni ordine e grado
- Percorsi di Alternanza Scuola-lavoro
- Visite guidate e eventi in collaborazione con il Museo Diocesano di Pontremoli
Contatti
Biblioteca Seminario Vescovile – Pontremoli
P.zza San Francesco 10
54027 Pontremoli (MS)
Responsabile: Padre Dario Ravera
Bibliotecaria Conservatrice: Elisa Battilla
Orario: dal lun. al ven. ore 9,00-12,00
Tutti i pomeriggi e il fine settimana su appuntamento tel. al numero 338.6231144
E-mail: bibliosemi.pontremoli@yahoo.it
Tel: 338-6231144
Fax: 0187-855221
Cenni storici della Biblioteca
Le vicissitudini storiche del Seminario Vescovile di Pontremoli – quindi della sua Biblioteca – seguono necessariamente le vicende della Diocesi di Pontremoli, fondata da Papa Pio VI nel 1787.
Già nel 1784 il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana decise la soppressione del Convento di San Francesco adiacente alla chiesa omonima e provvide al mantenimento delle scuole pubbliche, imponendo al Comune medesimo di ottemperare alle esigenze scolastiche per la popolazione maschile. Inoltre il Governo Granducale aveva ottenuto da Papa Pio VI l’istituzione, oltre al Vescovado, del Seminario di Pontremoli e – coerentemente con la sua intenzione di riforma di un clero colto, orientato all’insegnamento – si era obbligato a fornire per entrambe le istituzioni una dotazione congrua. Per agevolare quest’iniziativa, il Comune deliberò nell’aprile 1794 di cedere al Seminario l’assegnazione, ottenuta dal Governo per le scuole pubbliche, affinchè il Seminario stesso ammettesse gratuitamente alle lezioni non solo i seminaristi, ma studenti provenienti da tutto il territorio della Diocesi, obbligo fissato dal Granduca nel marzo 1796.
Parallelamente iniziò l’attività della Biblioteca, nata come ausilio importante a docenti e studenti.
La dotazione iniziale della Biblioteca era costituita da quanto rimasto in sede del Fondo dell’ex Convento dei Frati minori.
Col trascorrere dei decenni il patrimonio librario si è arricchito notevolmente grazie ai lasciti e alle donazioni di Conventi, famiglie nobili e intellettuali lunigianesi, sino alla costituzione del suo attuale preziosissimo Fondo Antico, comprendente un numero cospicuo di incunaboli e cinquecentine, oltre a una interessantissima e ricca sezione di storia locale. Meritevole citazione è dovuta all’Hortus siccus, datato XVIII secolo. Si tratta di un erbario secco, con legatura in pergamena e compagine cartacea, che reca campioni essicati della flora dell’alta Lunigiana, con cartigli riportanti le didascalie in Latino delle specie conservate. Il volume appartiene al Fondo Cortesi De Brigantis, acquisito negli anni cinquanta del 1900 a seguito della donazione della famiglia Cortesi.
Qualche anno dopo la sua costituzione entrò a far parte della Biblioteca il Fondo antico del Convento di San Francesco di Fivizzano, nato nel 1438 a opera dei Francescani e rimasto attivo tra alterne vicende sino al 1810, anno in cui – a seguito della soppressione napoleonica – i Frati dovettero abbandonare il Convento e il loro patrimonio fu disperso. Nel 1815 i Francescani rientrarono solennemente a Fivizzano e vi rimasero tra vicende travagliate – con soppressioni, spostamenti, occupazioni e epidemie – sino al 1892, anno in cui furono definitivamente allontanati, trasferendo la loro sede a Soliera Apuana.
Ulteriore arricchimento alla Biblioteca è dovuto all’iniziativa di Carlo III di Borbone, nominato Duca di Parma nel 1849, a seguito dell’abdicazione del padre Carlo II. Carlo III intraprese numerose visite a Pontremoli e stabilì ottimi rapporti con il Vescovo Michelangelo Orlandi. Da qui la donazione alla Biblioteca di 2231 volumi di svariati argomenti (opere filosofiche, teologiche, di patrologia, fisica, matematica e chimica moderna). I volumi più pregiati sono costituiti da duplicati provenienti dalla Biblioteca Palatina, usciti dai torchi di Giovanni Battista Bodoni.
Con il Vescovo Mons. Michelangelo Orlandi, Rettore del Seminario e Vescovo della Diocesi dal 1837 al 1874, il Seminario ebbe una gestione rinnovata grazie alla riorganizzazione efficace della didattica e all’ausilio di docenti illustri che lasciarono i loro Fondi librari alla Biblioteca (quali il Canonico Luigi Marsili, docente di matematica, filosofia e fisica di fama nazionale). L’imponente Biblioteca dello stesso Vescovo Orlandi fu annessa al Seminario subito dopo la sua morte.
Ulteriore beneficiario della Biblioteca fu un altro illustre docente del Seminario: il prof. Luigi Corradini (1784-1872). Maestro di retorica, non trascurò gli studi teologici occupandosi delle relazioni tra teologia e filosofia. Nel 1826 ottenne la cattedra di filosofia razionale al Seminario Arcivescovile di Firenze e insegnò etica e filosofia razionale all’Università di Pisa, donò alla Biblioteca volumi di carattere filosofico e religioso.
Del 1930 è l’importante donazione del Fondo Bocconi: si tratta di 2150 volumi (1531 opere), appartenenti a Luigi di Cristoforo Bocconi (1781-1854) e donati alla Biblioteca alla sua morte dal fratello Alfredo. Amministratore pubblico a Pontremoli, Luigi Bocconi intraprese numerosi viaggi in Italia e all’estero, i quali contribuirono non poco all’arricchimento del suo patrimonio librario. Il Fondo Bocconi, infatti, è composto sia da opere la cui provenienza spesso non è riconducibile a un’area geografica o culturale circoscritta, sia da una pregevole raccolta di storia locale.
I lavori di ristrutturazione e di ampliamento del 1935, avviati dal Vescovo Mons. Giovanni Sismondo, vedono l’introduzione di un nuovo corpo longitudinale all’interno del chiostro e il trasferimento della Biblioteca nella sede attuale.